Carl Panzram
Charles "Carl" Panzram è stato uno dei più spietati e disturbanti serial killer della storia americana, noto per la sua brutalità, la totale mancanza di rimorso e una vita segnata da abusi, violenza e odio verso l’umanità.
Nato il 28 giugno 1891 a East Grand Forks, Minnesota, da una famiglia di immigrati tedeschi, Carl Panzram crebbe in condizioni di estrema povertà. Dopo l’abbandono del padre, fu costretto a lavorare sin da piccolo e subì frequenti abusi fisici e sessuali, soprattutto durante la sua permanenza nella Minnesota State Training School, un riformatorio dove fu brutalmente maltrattato.
Panzram iniziò la sua carriera criminale in giovane età, con furti e atti vandalici. Arrestato più volte, trascorse gran parte della sua vita in prigione. Durante la detenzione, sviluppò un odio profondo verso la società e giurò vendetta contro l’umanità. Questo odio si tradusse in una lunga serie di crimini: stupri, omicidi, incendi dolosi e rapine in diversi stati americani e persino in Angola, dove lavorò come guardia su una nave.
Panzram confessò di aver ucciso almeno 21 persone e di aver violentato oltre 1.000 uomini e ragazzi. Le sue vittime erano spesso marinai, vagabondi o giovani incontrati durante i suoi viaggi. Il suo modus operandi era brutale: drogava, picchiava e sodomizzava le vittime prima di ucciderle con armi da fuoco o oggetti contundenti.
Fu arrestato definitivamente nel 1928 dopo essere stato sorpreso a rubare. Durante la detenzione a Leavenworth, Kansas, scrisse un’autobiografia scioccante, dettata a un secondino, Henry Lesser, che aveva mostrato compassione nei suoi confronti. In queste memorie, Panzram descrisse i suoi crimini con freddezza e disprezzo per la vita umana.
Nel 1930 fu condannato a morte per l’omicidio di un secondino. Rifiutò ogni appello e chiese di essere giustiziato il prima possibile. Fu impiccato il 5 settembre 1930. Le sue ultime parole furono: “Sbrigati, bastardo. Potrei uccidere dieci uomini mentre perdi tempo.”
Il caso di Carl Panzram è ancora oggi oggetto di studio per criminologi e psicologi. La sua storia solleva interrogativi profondi sul ruolo dell’abuso infantile, della reclusione e della vendetta nella formazione di personalità criminali estreme. Le sue memorie, pubblicate postume, sono un documento agghiacciante ma prezioso per comprendere la mente di un serial killer privo di empatia.
Fatemi sapere la vostra lasciando un commento.....elementare.
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