Steven Pennell: il serial killer che terrorizzò il Delaware lungo la Route 40
Nel panorama oscuro dei serial killer americani, Steven Brian Pennell occupa un posto inquietante e poco conosciuto. Soprannominato “The Route 40 Killer”, fu il primo e unico serial killer riconosciuto nella storia dello stato del Delaware. La sua storia è un mix di brutalità, mistero e una caccia all’uomo che ha lasciato il segno nella criminologia moderna.
Tra il 1987 e il 1988, una serie di omicidi brutali sconvolse New Castle County, Delaware. Le vittime erano donne giovani, spesso lavoratrici del sesso, ritrovate lungo la Route 40 in condizioni agghiaccianti: mutilazioni, segni di tortura, strangolamento. Il modus operandi suggeriva un sadismo metodico, e la polizia iniziò a sospettare la presenza di un serial killer.
Pennell, un tecnico elettrico apparentemente tranquillo, fu individuato grazie a un’intuizione di un’agente sotto copertura che riuscì a ottenere un campione di capelli e fibre dalla sua auto. Le prove forensi, ancora agli albori, furono decisive: le fibre trovate sulle vittime corrispondevano a quelle della sua furgonetta.
Pennell non mostrò mai rimorso. Durante il processo, mantenne un comportamento glaciale. Fu condannato per due omicidi, ma sospettato di almeno cinque. In un gesto sorprendente, chiese di essere giustiziato, rinunciando agli appelli. Fu giustiziato per iniezione letale nel 1992, a soli 34 anni.
È il primo serial killer ufficiale del Delaware, uno stato che fino ad allora non aveva mai affrontato un caso simile.
La sua cattura fu un esempio pionieristico di uso delle fibre forensi, aprendo la strada a nuove tecniche investigative.
Il suo profilo psicologico rimane un enigma: nessun trauma evidente, nessuna confessione, solo un silenzio inquietante.
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