John Norman Collins: il volto insospettabile del terrore nel Michigan degli anni ’60 


Nel cuore della tranquilla Ann Arbor, Michigan, tra il 1967 e il 1969, si consumò una serie di omicidi che sconvolse la comunità universitaria e lasciò un’impronta indelebile nella storia della criminologia americana. Il responsabile? Un giovane apparentemente normale, John Norman Collins, soprannominato “The Co-Ed Killer” o “Ypsilanti Ripper”. 

Un ragazzo modello… o quasi 

John Norman Collins era uno studente della Eastern Michigan University, atletico, ben educato, con un futuro promettente. Nessuno avrebbe potuto immaginare che dietro quella facciata si celasse un predatore spietato. Tra il 1967 e il 1969, Collins fu responsabile di almeno sette omicidi di giovani donne, tutte tra i 13 e i 21 anni. Le vittime venivano rapite, violentate, picchiate brutalmente e infine uccise, spesso con modalità sadiche e mutilazioni post-mortem. 

Il modus operandi e la caccia all’uomo

Le vittime venivano ritrovate in luoghi isolati, entro un raggio di 15 miglia da Washtenaw County. Il pattern era inquietante: studenti universitarie, spesso viste l’ultima volta in compagnia di un giovane uomo. La polizia faticava a trovare un filo conduttore, finché non emerse un dettaglio cruciale: Collins aveva legami personali con alcune delle vittime. 
La svolta arrivò con l’omicidio di Karen Sue Beineman, 18 anni. Testimoni la videro salire sulla motocicletta di Collins. Le prove forensi, ancora rudimentali per l’epoca, riuscirono a collegarlo alla scena del crimine. Il suo comportamento sospetto e le incongruenze nei racconti fecero il resto. 

Il processo e la condanna 

Nel 1970, Collins fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di Beineman. Sebbene non sia mai stato formalmente accusato per gli altri sei omicidi, le prove circostanziali e la somiglianza tra i crimini lo rendono il principale sospettato. Il caso cambiò radicalmente il modo in cui la polizia del Michigan affrontava le indagini sui crimini seriali. 

In un curioso capitolo della vicenda, la polizia si rivolse persino al sensitivo olandese Peter Hurkos, nella speranza di ottenere indizi. SeJohn Norman Collins: il volto insospettabile del terrore nel Michigan degli anni ’60 


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