Audrey Marie Hilley: la vedova nera dell’Alabama che ingannò tutti
Audrey Marie Hilley è uno dei casi criminali più inquietanti e affascinanti della storia americana. Dietro l’apparenza di una moglie e madre devota, si celava una mente manipolatrice capace di avvelenare i suoi cari, fuggire dalla giustizia e reinventarsi con identità fasulle. La sua storia è un mix di omicidio, inganno, fuga e follia, che ha ispirato libri, film e documentari.
Nata nel 1933 ad Anniston, Alabama, Audrey sembrava avere una vita normale: sposata con Frank Hilley, madre di due figli, Carol e Mike. Ma dietro le mura domestiche, covava ambizione, avidità e una spiccata tendenza alla manipolazione. Nel 1975, Frank iniziò a soffrire di dolori misteriosi e morì poco dopo. La causa ufficiale fu un’epatite, ma in realtà Audrey lo aveva avvelenato con arsenico per incassare una polizza assicurativa da 31.000 dollari.
Non contenta, nel 1979 tentò di avvelenare anche la figlia Carol, che fu ricoverata con sintomi simili. I medici, insospettiti, scoprirono tracce di arsenico nel suo corpo e denunciarono il caso. Audrey fu arrestata e condannata nel 1983 a ergastolo per omicidio e 20 anni per tentato omicidio.
Nel 1987, durante un permesso temporaneo dal carcere, Audrey fuggì. Incredibilmente, riuscì a vivere per anni sotto il nome di Robbi Hannon, fingendo di essere la moglie di un uomo conosciuto durante la latitanza. Quando “Robbi” morì improvvisamente, Audrey tornò come Teri Martin, sostenendo di essere la sorella gemella della defunta. Un piano folle, ma inizialmente credibile.
La verità venne a galla quando Audrey, ormai stanca di vivere nella menzogna, si tradì da sola raccontando la sua storia a un’amica. Arrestata nuovamente, morì pochi giorni dopo per ipotermia, mentre cercava di nascondersi nei boschi durante un’ondata di freddo.
Il caso di Audrey Hilley è studiato ancora oggi per la sua complessità psicologica. La sua capacità di manipolare, mentire e reinventarsi ha lasciato perplessi investigatori e criminologi. Non era una serial killer nel senso classico, ma una donna che usava il veleno come strumento di controllo e guadagno.
La sua storia ha ispirato il film per la TV “Wife, Mother, Murderer” del 1991 e numerosi articoli e podcast true crime. Audrey Hilley è diventata un simbolo della doppia faccia del crimine: quella che si nasconde dietro sorrisi, abiti eleganti e una vita apparentemente perfetta.
Fatemi sapere la vostra lasciando un commento.....elementare.
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