Anatomia di un incubo: quando la follia uccide


Damien Hurstel, 19 anni, ha sconvolto gli Stati Uniti con un crimine efferato: l’omicidio del compagno della madre, Anthony Casalaspro, in un contesto segnato da anni di violenze domestiche e gravi disturbi mentali.

Anthony Casalaspro

Il 19enne Damien Hurstel è stato arrestato a Staten Island, New York, per l’omicidio brutale di Anthony Casalaspro, compagno della madre. Secondo le ricostruzioni della polizia, Hurstel avrebbe colpito Casalaspro con un batticarne, decapitato il corpo, estratto parte del cervello con un cucchiaio d'acciaio e tentato di smembrarlo usando un frullatore. La scena del crimine, descritta come raccapricciante, è stata scoperta dalla sorellina di Hurstel, appena rientrata da scuola, alla quale il giovane avrebbe detto: "Ho fatto qualcosa di male, vai nella tua stanza". Il cadavere si trovava all'interno del bagno, cosparso di sangue, a fianco una ciotola con una sega, un mestolo di plastica e i resti della vittima.

La tragedia si è consumata in una casa già nota per episodi di violenza domestica. Casalaspro, la vittima, era stato protagonista in passato di comportamenti aggressivi, e l’ambiente familiare era descritto come instabile e teso.  Questo contesto ha probabilmente contribuito al deterioramento della salute mentale di Hurstel, che secondo gli investigatori avrebbe agito spinto da una “curiosità morbosa” di provare cosa significasse togliere la vita a un’altra persona. Secondo Alicia, madre del ragazzo, la tragedia poteva essere evitata, il ragazzo infatti soffriva da anni di disturbi mentali; Damien infatti aveva subito dei traumi: prima l'arresto del padre, poi la violenza sessuale da parte di uno studente tutto questo gli causava allucinazioni, immagini inquietanti che disegnava di continuo, aveva anche tentato il suicidio due volte.

Il caso ha acceso i riflettori sulla fragilità psicologica di Hurstel. Secondo fonti vicine alla famiglia, il ragazzo soffriva di disturbi mentali non trattati, tra cui sintomi compatibili con la schizofrenia. Descritto da alcuni conoscenti come un giovane capace di dolcezza ma anche di improvvisi scatti d’ira, Hurstel viveva in una condizione di isolamento emotivo e disagio crescente. Il suo gesto estremo è ora al centro di un dibattito nazionale sulla necessità di interventi tempestivi nei casi di disagio psichico giovanile.

Hurstel è attualmente detenuto e rischia una condanna che potrebbe segnare il resto della sua vita. Il suo caso ha sollevato interrogativi profondi sulla responsabilità individuale in presenza di disturbi mentali e sull’efficacia dei servizi sociali nel prevenire tragedie simili. 


Il caso sconvolgente di Damien ci porta sempre alle stesse domande....nasciamo buoni o cattivi? Siamo tutti assassini?
Sicuramente Damien era un bravo bambino che gli eventi hanno poi trasformato in un omicida.



Fatemi sapere la vostra lasciando un commento.....elementare.

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