Roberto Succo.


Roberto Succo è stato un criminale italiano noto per una serie di omicidi commessi negli anni '80. La sua storia criminale è stata fonte di grande attenzione mediatica e ha ispirato opere cinematografiche e letterarie.

Nato nel 1962, Roberto Succo cresce in un contesto familiare difficile e, sin da giovane, mostra segni di instabilità mentale. La sua carriera criminale inizia nel 1981, quando uccide i suoi genitori a Mestre, Veneto, prima pugnala la madre 32 volte e poi al suo rientro, colpisce il padre con un'accetta e occulta i corpi nella vasca da bagno piena d'acqua. Lui fu il primo sospettato e dopo 2 giorni fu arrestato all'uscita di una pizzeria. Dichiarato infermo di mente fu condannato a 10 e internato nell'ospedale psichiatrico giudiziario. il 17 maggio 1986 evade grazie ad un permesso e fugge in Francia, dove compie una serie di altri omicidi, diventando oggetto di una vasta caccia all'uomo. 

Le sue vittime:

Maria e Nazario Succo, suoi genitori uccisi a Mestre il 12 aprile 1981. André Castillo, brigadiere della gendarmeria ucciso a Tresserve (Savoia) il 2 aprile 1987, il cadavere fu ritrovato a Veyrier-du-Lac (Alta Savoia) e la sua auto a Losanna (Svizzera). France Vu-Dinh, uccisa a Annecy (Alta Savoia) il 27 aprile 1987; il corpo non è stato mai ritrovato. Michel Astoul, ucciso forse a Sisteron (Alpi dell'Alta Provenza) il 27 aprile 1987; il corpo fu ritrovato solo il 28 ottobre seguente a Epersy (Savoia) Claudine Duchosal, violentata e uccisa a Menthon-Saint-Bernard (Alta Savoia) il 24 ottobre 1987. Michel Morandin, ispettore della gendarmeria ucciso a Tolone (Var) il 28 gennaio 1988. Il suo collega Claude Aiazzi rimase ferito.

Tornato di nuovo in Italia, il 28 febbraio 1988 venne arrestato dalla polizia in Veneto. Tentò nuovamente di evadere dal carcere Santa Bona di Treviso improvvisando sul tetto del penitenziario una conferenza stampa.

Immagini che ritraggono Roberto Succo mentre tenta di evadere.

La notte tra il 22 e il 23 maggio 1988 venne ritrovato morto soffocato con un sacchetto di plastica riempito di gas. La sua storia ha ispirato il film "Roberto Succo" del 2001, diretto da Cédric Kahn, che esplora la mente disturbata del criminale e i dettagli dei suoi crimini.

La copertina del film.

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