"Angeli della morte"
Quanti di voi ricordano la storia di Sonya Caleffi l'infermiera di Como? Oggi parliamo ancora di Angeli della morte, parliamo di una donna che avrebbe dovuto accudire le persone più deboli affidatele che ha deciso di uccidere. Sonya nasce a Como il 21 Luglio 1970 sin da piccola ha problemi con la madre e questa conflittualità l'accompagna per tutta la vita. Durante l'adolescenza inizia a soffrire di depressione anoressia e solitudine, da adulta non riesce a mantenere una relazione stabile ha infatti un matrimonio fallito alle spalle e una relazione che non la soddisfa, tenta più volte il suicidio insomma fa davvero di tutto per attirare l'attenzione su di se, tutto questo può essere un campanello d'allarme per qualcuno che da segni di squilibrio mentale. L'unica cosa che sembra dalle piena soddisfazione è il lavoro come infermiera ma, anche questo ben presto diventa un'altro modo per attirare l'attenzione. Sonya Caleffi è una serial killer ma a differenza di altri non uccide per sadismo ma bensì per attirare le attenzione su se stessa e sul suo lavoro, si mostra sempre pronta e disponibile coi pazienti che decide di uccidere iniettando loro dell'aria con una siringa.
Il personale dell'ospedale dove lavora inizia a sospettare di lei quando si accorgono che i pazienti sono morti durante i suoi turni, cosi gli inquirenti iniziano le indagini; controllano il suo cellulare, perquisiscono la sua abitazione dove trovano: disordine, sporcizia, vestiti sparpagliati da per tutto, trovano anche molti libri che parlano di morte nei quali la Caleffi ha sottolineato alcune frasi, trovano inoltre un biglietto sul quale sono riportati numeri di letti dei pazienti affidati alla donna, al fianco di questi numeri trovano delle date (forse i giorni in cui li ha uccisi), croci o frasi come: "ella fu!".
Dopo aver effettuato l'autopsia su una delle sue vittime Sonya Caleffi viene arrestata, ovviamente iniziano le perizie per valutare il suo stato mentale. Lei confessa 5 omicidi e dichiara di essersi tolta un peso confessando ma che non era in se al momento di commetterli.
Dopo aver accertato che le morti dei suoi pazienti fossero solo 5 Sonya è stata condannata a 20 di carcere che sta ancora scontando.
Sonya Caleffi in posa accanto al corpo di una paziente.
Probabilmente questa donna avrà avuto i suoi "demoni" con qui ha lottato e vissuto per molti anni ma quando dice di non essere cosciente al momento degli omicidi mi viene da chiedere: "sarà vero? Possibile che non si rendeva conto di fare del male? Se è davvero così come mai ha tentato il suicidio per attirare l'attenzione? In quel momento sai che ti stai facendo del male quindi comprendi benissimo la differenza tra bene e male. Spero che gli psichiatri che l'hanno seguita e che probabilmente la stanno seguendo le regalino una "rinascita" affinchè possa finalmente iniziare a vivere serenamente.
Sonya durante il trasporto in Tribunale.
Fatemi sapere la vostra lasciando un commento.....elementare.
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