"Il serial killer della Scacchiera"


Avete mai partecipato ad una partita a Scacchi? E' un gioco metodico che ha bisogno di una logica così perspicace da anticipare la mossa dell'avversario. La partita più lunga e sanguinosa è stata "giocata" da Aleksandr Pičuškin che ha sempre condotto il gioco anticipando le mosse delle sue vittime alle quali ha servito sempre uno "scacco matto/mortale".

Sulla sua infanzia e adolescenza non si hanno molte notizie soprattutto perchè ha trascorso gran parte di quegli anni in un centro per la salute mentale. Nel 1992 stringe amicizia con Michail Odijčuk un compagno di scuola con il quale progetta anche un omicidio ma il giorno stabilito Michail si rifiuta di commetterlo e Aleksandr per paura che ne parli con qualcuno lo uccide.

Sarà il primo di una lunga lista si perchè, Aleksandr inizia a frequentare il parco di Bitcevskij e decide di avviare un "progetto, definito da lui grandioso", il progetto era quello di uccidere 64 persone e segnare sulla sua scacchiera una croce per ogni vittima

Ha ucciso le sue vittime nel parco, le avvicinava con la scusa di bere un bicchierino di Vodka in memoria del suo cane morto e poi mentre erano distratte le colpiva alla testa con la bottiglia o un martello poi gettava i corpi nelle fognature del parco dove non vennero mai ritrovati. Pur essendo un frequentatore abituali del parco non fu mai sospettato per gli omicidi.

Nel 2006 una transessuale fu arrestata e nella sua borsetta fu trovato un martello per questo gli furono attribuiti gli omicidi; quando Aleksandr vide la notizia in tv, si arrabbiò cosi tanto che le sue opere fossero attribuite a qualcun'altro che decise di attuare un piano: invitò a cena una collega, si assicurò che la donna avesse avvertito il figlio informandolo della sua uscita e poi la uccise questa volta però fece in modo che il corpo venisse rinvenuto subito infatti il ragazzo dopo aver denunciato la scomparsa della madre la polizia trovò il cadavere e arrestò Aleksandr che confessò tutti gli omicidi.

Per tutta la durata del processo Aleksandr Picuskin segui i dibattimenti chiuso in una gabbia di vetro fu ritenuto colpevole e condannato all'ergastolo. Non riuscì a completare la sua "scacchiera" infatti uccise solo 48 persone. 


Picuskin durante una dimostrazione delle aggressioni.


Nella "gabbia" di vetro durante il processo.


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