"Il mostro del Quadraro"


Questa è la storia di Elvino Gargiulo (1925-2005) napoletano di origine che viveva a Roma da molti anni dove faceva il rigattiere nella zona del Quadraro. Sposato 3 volte contemporaneamente e quindi, arrestato per bigamia, ha avuto due figli. Rimasto vedovo e assente per le sue varie carcerazioni i figli vivono per anni in orfanotrofio. Elvino ha un carattere scontroso, irascibile, violento con tendenze sadiche e come se non bastasse è un pedofilo che approfitta dei bambini del quartiere che attira nella sua baracca per prestazioni sessuali in cambio di giornali porno o mille lire. Ha violentato anche sua figlia all'età di sette anni e suo figlio Mario che ha anche un ritardo mentale dovuto ad alti abusi subiti da un altro predatore sessuale al quale è stato venduto da suo padre all'età di 10 anni.

Elvino dava da mangiare ai suoi figli i topi che uccideva e cucinava per puro sadismo, inoltre costringeva il figlio a partecipare ai suoi "giochi".

Nella baracca vengono ospitate donne allo sbando che non hanno un posto per dormire come. Luigina Giumento e la sua nipotina di 10 anni Valentina Palladini. Una sera dopo aver bevuto vino e altri liquori Elvino decide che Luigina dovrà fare sesso con suo figlio che, fino ad allora aveva avuto rapporti solo con dei bambini. Mario però non riuscirà a soddisfare la donna che lo insulterà chiamandolo "impotente, frocione". Il ragazzo arrabbiato perde il controllo e la strangola poi si addormenta accanto al cadavere e si comporta come se non fosse accaduto nulla. La mattina la nipote di Luigina piangendo inizia a chiamare la nonna ed Elvino che non la sopporta più la uccide. La sera seguente i due tagliano a pezzi i cadaveri e li bruciano in un pozzo scavato nel giardino e poi fanno sparire le ossa bruciate.

Nel 1994 nella baracca sparisce anche un ragazzo di 14, Luca Amorese detto "Pelè" perché molto bravo a giocare a pallone. Padre e figlio furono arrestati e al processo condannati: Elvino a 24 anni e Mario a 16.

Sapere che questi due individui attirassero dei bambini per violentarli mi fa provare una rabbia!

Ventiquattro anni di carcere, davvero pochi per un "mostro" che ha anche rovinato la vita dei suoi "figli".

     

La baracca degli orrori.


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