Omicidio di Annarella Bracci


Il 18 febbraio del 1950, in zona Primavalle nella provincia di Roma venne ritrovato il corpo di una bambina di 12 anni era Annarella Bracci.
So che sarà dura da leggere la sua storia ma farlo potrebbe mantenere vivo il suo ricordo.
Le indagini della polizia si concentrarono inizialmente sulla famiglia Bracci. La madre venne fermata il 25 febbraio e interrogata; non aveva un alibi ed emerse che temeva quello che la figlia avrebbe potuto dire in una inchiesta che era in corso a seguito della denuncia di adulterio e procurato aborto da parte del marito, fatta appena tre giorni prima della scomparsa della bambina. Gli inquirenti sospettarono anche che potesse essere stato un tale Moroni, presunto amante della madre, a uccidere brutalmente la piccola e a gettarla nel pozzo, questi però aveva un alibi.
L'autopsia e le successive indagini accertarono che Anna Bracci fu vittima di un tentativo di stupro; la resistenza provocò la reazione dell'aggressore che la colpì ripetutamente e poi la gettò in un profondo pozzo per l'irrigazione dove, agonizzante, annegò. La dinamica dell'omicidio fecero escludere che la madre fosse responsabile del gesto.



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